Lapilli nr.29 - Dicembre 2011

mercoledì 2 gennaio 2008

Moratoria Pena di...Aborto


Ci sono state lotte per il raggiungimento di traguardi civili, si sono fatti referendum, si sono create strutture…
Passano trent’anni e l’argomento esce di nuovo fuori a gran voce. Aborto. Si? No? Moratoria Internazionale per l’Abolizione della Pena di Aborto.
Giuliano Ferrara digiuna da natale a capodanno per la causa. Se ne discute in senato, Bondi dice la sua, l’UDC appoggia il cardinale Ruini, quello è d’accordo, l’altro contro. Che sta succedendo? Mi spiegate? Esiste una legge, la 194 sull’interruzione di gravidanza. Si deve modificare? Come si deve modificare? Quali sono le proposte?
La mia paura è che ci facciamo prendere dal panico, la chiesa dirà la sua, che non è interruzione di gravidanza ma si tratta di omicidio, che la vita è sacra e non si può togliere arbitrariamente, che bla bla bla, referendum, aborto vietato. Risultato: un passo indietro nel progresso civile e il ritorno agli aborti nascosti o generati in modo brutale.
Non voglio sembrare un cinico senza cuore. Aborto SI, entro un certo numero di settimane di gravidanza, oltre mi sembra esagerato e pericoloso sia per la madre che per il feto. Ci sono stati casi d’aborto di donne giunte alla 20-22-24 esima settimana di gravidanza. Dico, pensaci prima, no?!?!
Per favore ditemi che non sono già nati gruppi di protesta contro la legge sull’aborto che faranno cadere tutto quello che è stato conquistato in questi anni on lotte, cortei, proteste. I figli del nuovo nascituro libero, il comitato figlio a tutti i costi, l’Associazione copula per procreare…

4 commenti:

Nemo ha detto...

Quando la chiesa (con la 'c' minuscola!) smetterà di inserirsi prepotentemente nella vita politica italiana, non sarà mai troppo tardi.
E peggio ancora (ma non c'è da stupirsene, dopotutto) sono i politici che cavalcano l'onda cattolica per raggranellare facili voti.
Penso anche al 'Family day' e a tutte le prediche sulla famiglia e la morale: la morale cattolica portata avanti da politici che hanno divorziato e si sono risposati.
E criticano i 'pacs', i 'dico' e tutto quello che, a loro modo di vedere, va contro i dettami della chiesa.
Bella coerenza!
Ma, neanche a ricordarlo, sono politici italiani!

faustidio ha detto...

si non è solo una questione della chiesa, del potere che esercita sulle decisioni politiche, del fatto che questo inflisce su persone normalissime che hanno deciso di seguire certi principi, e si chiamano coppie di fatto o quant'altro ci possiamo inventare.
Non è una questione economica, badiamo bene!!
Penso comunque che certi discorsi, fatti a gran voce, molto spesso determinano una strada facile per molti di noi. La TV, il Papa, il politico, la portinaia, mi detto che non bisogna fare questo. Ed io ci credo. non so perchè ma ci credo
questo è quello che mi deprime.

Domenico & Gianluca ha detto...

Considerare "progresso" un'operazione che porta alla morte un essere umano è agghiacciante.

Poi sarebbe meglio astenersi dal trattare l'argomento piuttosto che trattarlo con superficialità e con scarse (o nulle) conoscenze scientifiche.

Leggo in questo momento l'articolo di Claudio Sciacca a pg 6 di "Lapilli". A parte lo stile scadente (ma non sto qua a sindacare, è questione di gusti), vien da ridere nel leggere certe castronerie scientifiche mostrate come verità incrollabili.

Prima di scrivere un articolo su un dato argomento è bene studiare. E studiare tanto.
Mi riservo la possibilità di fare un articolo di risposta sul mio blog.

Gemelli neri.

faustidio ha detto...

leggo solo adesso il tuo commento. Se credi di poter fare meglio, fai pure. Ognuno esprime un'opinione, ma credo che un po meno boria, aggiunta a meno presunzione, possa solo giovarti in futuro. Aspetto articolo di risposta all'indirizzo email: lapilli@email.it
non mi deludere