Lapilli nr.29 - Dicembre 2011

giovedì 27 dicembre 2007

U ZUCCU, QUESTO SCONOSCIUTO


La vigilia di Natale ho deciso di immergermi nella tradizione e andare in cerca del ceppo di Natale. Si, è proprio lui: "u zuccu"! E mi stupisce il fatto che molti miei concittadini catanesi non conoscono questa antica tradizione popolare. E mi chiedono di che si tratta, prendendomi per pazza! Perciò ne scrivo ora, una volta per tutte, per ricordare a curiosi e giovani troppo "urbanizzati" che questa tradizione resiste in paesi e cittadine etnee come Acireale e Giarre, per limitarci alle più vicine località. Ma esiste anche a Santa Venerina, a Letojanni e in provincia di Siracusa. Si tratta di un' enorme catasta di rami e tronchi, che si infiamma formando un altissimo falò in una piazza al centro del paese. Io ho ammirato quello di Acireale, che è ancora acceso davanti a piazza Duomo. Uno spettacolo! La fiamma, simbolo di fede, di amore sacro o profano, di passione o di morte, attrae e ammalia chi vi si accosta, sia fedeli che atei. Ed è luce del nuovo anno che sta per arrivare e del vecchio che brucia e si consuma tra la cenere. Insomma, ce n'è per tutti i gusti, non credete? Andatelo a vedere. E a sentire... perchè il calore che emana riporta indietro nel tempo, a quando la gente riscaldava cuore e membra stanche, prima dei termosifoni con tanto di termostato!
Giuliana Papa

2 commenti:

Nemo ha detto...

L'altro giorno mi hanno presentato la sorella: 'a zucca'!
Ha preso fuoco anche lei appena mi ha visto! :-)

Anonimo ha detto...

insomma, un falò di natale.
Vabbè...
Ciao Giulià