Lapilli nr.29 - Dicembre 2011

domenica 28 marzo 2010

Una scoperta che può riscrivere la storia dell'uomo

Secondo Johannes Krause, dell'Istituto Max Planck di Lipsia per l'antropologia evoluzionista, il frammento di una falange di un dito, rinvenuto nel 2008 nella grotta caverna di Denisova, a 6 km dal villaggio di Chernyi Anui, in Siberia, apparterebbe a un ominide differente dai Neandertal e dall'Homo Sapiens. Il reperto risale a 40 mila anni fa, quando gli unici ominidi sarebbero stati i Neandertal e i Sapiens. L'esistenza contemporanea di una terza specie di ominidi, porterebbe a rivedere conoscenze date per acquisite.
A ciò si è giunti studiando il Dna dell'osso rinvenuto. Un antenato comune Neandertal, Sapiens e ominide dell'Altai, esisteva 1 milione di anni fa. Stabilito che la razza umana è originaria dell'Africa, e che ha inziato a diffondersi nel resto del mondo circa 1,9 milioni di anni fa, con l'Homo Erectus, la paleontologia ha evidenziato altre due migrazioni dall'Africa: tra 500 mila e 300 mila anni fa, quella dei Neandertal, e 50 mila anni fa quella dei Sapiens. Ma l'ominide dell'Altai avrebbe tra i 48 mila e 30 mila anni fa, e quindi potrebbe essere venuto in contatto sia con i Neandertal, i cui resti sono stati rivenuti a circa 100 km dalla grotta di Denisova, sia con i Sapiens, che erano già presenti negli Altai più di 40 mila anni. Inoltre, nel 2003 nell'isola di Flores in Indonesia, sono stati trovati dei resti di un ominide, denominato Hobbit, risalenti a 13 mila anni fa, un possibile quarto ominide contemporaneo ai Sapiens.
«Sono estremamente sorpreso per questa scoperta», ha detto Svante Paabo, direttore del dipartimento di genetica dell'Istituto Max Planck, che ha aggiunto che occorrerà attendere l'analisi del genoma tratto dal nucleo delle cellule dei resti, per poter stabilire se l'ominide di Denisova appartiene a una nuova specie o a una linea evolutiva differente. Per il paleontologo inglese Terence Brown, che ha pubblicato su Nature un commento sulla ricerca, se le analisi saranno positive «si sarà obbligati a rivedere la storia della recente colonizzazione umana dell'Eurasia».
Alessandro

venerdì 19 marzo 2010

La Sicilia dei primati

Quando si pensa a che lavoro fare dopo aver studiato, ci si ritrova a fare sempre gli stessi pensieri: medico, avvocato, commercialista e via dicendo. Stamattina scopriamo che il lavoro più redditizio, almeno in Sicilia, è farsi mettere a capo della gestione per l’emergenza rifiuti. Pare che addirittura si possa arrivare a percepire uno stipendio, lordo per carità, di oltre 1300 euro al giorno. Al giorno, avete letto bene. L’ex dirigente generale dell’emergenza rifiuto, l’avvocato Felice Crosta, durante la presidenza di Cuffaro, è stato premiato con uno stipendio di 1.369 euro al giorno, 40.000 euro al mese. Dopo tanto discutere in tribunale, dopo anni di processi e dibattimenti si è arrivati alla fine. I soldi gli spettano. Così ha stabilito una legge regionale approvata dalla giunta Cuffaro. Ma a pensarci bene quei soldi se li è proprio meritati: I cassonetti continuano ad essere pieni, gli ATO (gli organismi preposti ad assicurare la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) hanno accumulato più di un milione di debiti e per finire, la gara d’appalto per la realizzazione dei tanto discussi termovalorizzatori è stata bocciata dall’ Unione Europea.

sabato 13 marzo 2010

A TERMINI IMERESE SCOPERTA LA PIU' GRANDE NECROPOLI DEL MEDITERRANEO

Circa 12.000 tombe di eta' preromana, con scheletri di soldati e civili, oltre a case e templi, sono state scoperte a Termini Imerese, a poca distanza dallo stabilimento della Fiat. Si tratta di una necropoli gigantesca, della Sicilia del VI e V secolo avanti Cristo.
L'assessore ai Beni Culturali della regione siciliana, Gaetano Armao: "E' la piu' grande necropoli del Mediterrano. Torna alla luce l'antica Himera, che fiorì in questa piana fino all'attacco fatale dei cartaginesi nel 408 a.C. Una scoperta che porterà linfa vitale e nuove prospettive economiche al territorio di Termini Imerese, che, oggi lo possiamo dire, non e' solo lo stabilimento Fiat".
La necropoli e' venuta alla luce un anno fa, durante i lavori per la costruzione di un tratto ferroviario. Inizialmente sono state individuate circa 500 tombe, ma successivamente gli archeologi hanno trovato non solo resti umani, ma anche un enorme corredo funerario di lucerne, crateri e ceramiche varie. Poi la grande scoperta: le diecimila tombe, di cui circa il 25-30% osptano neonati, e migliaia di oggetti quotidiani, tra cui 'guttus', piccoli vasetti di terracotta dotati di un beccuccio, i biberon dell'antichità. Elementi per comprendere gli usi e costumi della Magna Grecia al suo splendore.
Non mancano i resti delle battaglie svoltesi contro i cartaginesi, che distrussero la civiltà dell'antica Himera (Termini Imeresi): centinaia di scheletri di soldati e prigionieri, resti di frecce, coltelli e spade. Tutti reperti di valore eccezionale, infatti i due terzi delle tombe sono ancora dotate del corredo funerario.
La maggior parte del materiale recuperato e' stato trasferito nell'Antiquarium, che ospita le vestigia dell'antica città, ma per l'occasione dovrebbe essere realizzato un museo e forse anche un parco archeologico.
Sempre Armao: "Un territorio non vive solo di fabbriche. La necropoli di Termini Imerese, insieme a tutta l'area urbana antica gia' scoperta, puo' essere un grande volano di sviluppo e di nuovi posti di lavoro per l'intera zona. Un'area che costituisce un eccezionale incrocio di culture e di storie diverse, come tutta la Sicilia, dai greci ai fenici fino ai romani. Anche da qui parte la nostra idea di Sicilia come terra dal grande passato ma anche dal grande futuro, e sono convinto che, in futuro, Termini Imerese si ricordera' il grande valor estorico-archeologico del suo passato riemerso, sperando che nelfrattempo si sia risolto il drammatico presente di molti lavoratori".
Alessandro

mercoledì 3 marzo 2010

CILE - IL TERREMOTO HA SPOSTATO ASSE TERRESTRE E ACCORCIATO I GIORNI

Il terremoto che ha colpito il Cile sabato scorso, avrebbe spostato l'asse terrestre e abbreviato le giornate, afferma la Nasa. Secondo dei calcoli preliminari, i giorni si sarebbero ridotti di 1,26 microsecondi. Il sisma, spostando le placche tettoniche e alterando la distribuzione della massa del pianeta, può aver cambiato anche la velocita' di rotazione della Terra e quindi la durata del giorno.
''Ogni evento del mondo che coinvolge il movimento delle placche colpisce la rotazione della Terra'', afferma Benjamin Fong Chao, del Goddard Space Flight Center della NASA di Greenbelt, nel Maryland. Quando vi e' un cambiamento della distribuzione della massa, la rotazione terrestre accelera.
Richard Gross, geofisico del Jet Propulsion Laboratory della NASA di Pasadena, California, ha usato un modello matematico per determinare come possa aver influito sull'asse terrestre il sisma di magnitudo 8.8 che ha colpito il Cile. Secondo Gross, il terremoto potrebbe aver spostato l'asse terrestre di circa 8 centimetri, rendendo piu' corte le giornate.




Alessandro

Australia, piovono pesci dal cielo

Lajamanu, un villaggio di 699 abitanti, nel nord dell’Australia, è oggetto di piogge di pesci vivi. Un fenomeno meteorolo non identificato. Secondo il quotidiano Northern Territory News, la settimana scorsa, assieme alla pioggia sono caduti dal cielo dei pesci persici, molti ancora vivi. Secondo dei meteorologi, delle piccole ma potenti trombe d’aria si sarebbero formate sull'oceano aspirando i pesci, che trasportati dal temporale, ha permesso di farli piovere sulla terraferma assieme alla normale pioggia.
Mark Kersemakers, dell’Agenzia australiana di Meteorologia, ha dichiarato che si tratta di un “evento molto raro”. “La tempesta – spiega il meteorologo – potrebbe aver trascinato i pesci per più di 15 chilometri di altezza. Una volta in alto, si sono congelati. E dopo un po’ di tempo, sono stati rilasciati”.
Lajamanu si trova in territorio desertico, nella regione di Tanami a 600 dichilometri di distanza dall’Oceano Pacifico. Il fenomeno non è una novità, in Australia, poiché si era già verificato nel 1974 e nel 2004. Un abitante di Lajamanu ha commentatote l’accaduto, dicendo a un giornalista del “Northern Territory News”, che “quando saranno i coccodrilli a piovere dal cielo, dovremo aver paura”.




Alessandro