Lapilli nr.29 - Dicembre 2011

martedì 1 giugno 2010

Nuova Pirateria nel Mediterraneo

Sono almeno 19 le vittime dell'assalto israeliano contro le navi della flotta umanitaria diretta a Gaza. La nave assalita, la Mari Marmara, faceva parte della Freedom Flotilla, un gruppo di imbarcazioni di vari paesi, che trasportavano aiuti alla popolazione assediata della Striscia di Gaza. Tutti i partecipanti della Flotilla sono stati portati nel porto di Haifa e quindi deportati in una prigione allestita specificatamente per tale scopo. L'ultimo comunicato stampa dell'iniziativa recitava: ''Lo streaming video mostra i soldati israeliani che sparano a civili. Aiutateci, siamo stati abbordati dagli israeliani".
L'iniziativa è sostenuta dal Free Gaza Movement (FG), European Campaign to End the Siege of Gaza (ECESG), Insani Yardim Vakfi (IHH), Perdana Global Peace Organisation, Ship to Gaza Greece, Ship to Gaza Sweden e International Committee to Lift the Siege on Gaza, che hanno fatto un appello per chiedere a Israele di consentire alle navi di portare gli aiuti a destinazione.
Il numero delle vittime non è accertato, ma la Radio Militare israeliana ha confermato che le vittime sono state almeno 19: nove cittadini turchi e diversi arabi, e almeno 16 feriti. L'assalto è avvenuto a 75 miglia dalla costa, quindi in acque internazionali, un atto illegale, di vera pirateria. La nave assaltata è turca e il governo di Ankara ha chiesto chiarimenti al governo israeliano. "L'ambasciatore Gabby Levy è stato convocato al ministero degli Esteri. Faremo presente la nostra reazione nei termini più perentori".
A bordo della navi vi erano Angela Lano, giornalista e direttrice di infopal.it, il tenore Joe Fallisi, tre giornalisti free-lance Manolo Luppichini, regista e reporter (che, tra l'altro, ha collaborato con il programma 'Presa diretta' di Rai3 per cui ha realizzato anche un servizio da Gaza), Manuel Zani, un free lance e Angelo Stefanini, medico italiano che vive da anni a Gerusalemme. Secondo le informazioni che ho appreso personalmente dalla Farnesina, sono tra le persone che sono state deportate al porto di Ashdod in Israele in stato di arresto e non sarebbero in pericolo di vita; la Farnesina garantisce che sono in salvo e sarà loro offerta una duplice prospettiva: l’espulsione immediata dall’entità israeliana ed in caso di rifiuto la reclusione nel campo di detenzione che Israele ha appositamente costruito quale nuovo campo di concentramento per trattenere in stato di prigionia 800 persone, ovvero l’intero gruppo di pacifisti presenti sulle imbarcazioni più i membri dell’equipaggio”, affermava l’onorevole Monia Benini, che partecipa all'iniziativa.
Alessandro

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