Lapilli nr.29 - Dicembre 2011

martedì 25 maggio 2010

La fine del mondo nel 2012?

Due archeologi americani, Arlen e Diane Chase, rivelano che la vera data dell’antica profezia è un’altra. Sono riusciti a penetrare i segreti dei Maya, realizzando la mappa dell’antica città di Caracol, in Belize, oggi coperta dalla giungla. Con la tecnologia LIDAR, basata su un laser montato su un aereo, sono riusciti, in un solo giorno, a ricostruire l’intera città di Caracol. Ha commentato Diana Chase: «Siamo stupefatti. L’uso del Lidar rivoluzionerà l’archeologia sui Maya allo stesso modo in cui lo hanno fatto la datazione al carbonio negli anni ’50 e l’interpretazione dei geroglifici Maya negli anni ’80 e ’90».
Il LIDAR rivoluzionerà la conoscenza della civiltà Maya, poichè permette di analizzare un intero insediamento urbano e il territorio circostante, consentendo di individuare le differenze tra i territori occupati dai Maya e quelli occupati dalle altre civiltà antiche. Da questi studi si è ricavato che la famosa 'profezia' Maya del 2012 è un'invenzione della «new age». L’attuale ciclo temporale maya dovrebbe terminare nel 4.946, e non il 22 dicembre 2012.
L’astronomia maya era molto avanzata, si basava su osservazioni dirette e dettagliate del cielo e sulle rilevazioni dei cicli dei pianeti, che venivano registrate in codici cartacei o con i geroglifici su pietra. La cosa più difficile era capire quanto tale civiltà fosse complessa, gli scienziati dovettero creare diversi modelli per spiegarla, ma con i dati forniti dal LIDAR si perfezionerà la conoscenza di questo antico popolo. Gli antichi abitanti dovettero avere una relazione stretta con l’ambiente circostante, che gestivano molto attentamente. A Caracol, inoltre, sono state fatte anche delle scoperte riguardanti i sacrifici umani rituali, che facevano parte della loro religione.
I dati ricavati con il LIDAR aiuteranno a capire quanto fu importante l'azione antropogenica dei Maya, cioè quanto profondamente avessero modificato il territorio che occupavano, e ciò potrà aiutare a capire perché abbandonarono queste terre; un processo che si sviluppò in più di 150 anni. I dati del LIDAR consentiranno di individuare come influirono su questo processo le differenze territoriali. La città di Caracol si estendeva per 177 Km quadrati, era grande, ma a differenza delle moderne città occidentali, i Maya v'integrarono aree dedite all'agricoltura, con presenza di terrazzamenti e cisterne per l'acqua; era una forma di urbanismo «a bassa intensità». Altre città simili furono Tikal, Calakmul e Coba, tutte delle stesse dimensioni.
Il LIDAR è un prodotto sviluppato nell'ambito del Programma di Archeologia Spaziale della NASA, che comprende l'impiego dei satelliti IKONOS e del laser LIDAR; i risultati di quest’ultimo sono stati superiori a quelli ottenuti dagli IKONOS. Il progetto archeologico del Caracol è il frutto della collaborazione tra l'University of Central Florida e l’Istituto di Archeologia del Belize e il National Center for Airborne Laser Mapping, che ha effettuato le rilevazioni aeree ed elaborato i dati raccolti con il LIDAR.

Alessandro

1 commento:

Nemo ha detto...

Il ritorno di Voyager? :)