Lapilli nr.29 - Dicembre 2011

lunedì 11 ottobre 2010

Il Mediterraneo è il quarto mare al mondo per biodiversità

Il Mediterraneo è il quarto mare al mondo per ricchezza di biodiversità, secondo un censimento sulle creature marine eseguito dal Censum of Marine Life. Sono in tutto 230mila le specie marine censite nel mondo. La riceca s'è concentrata su 25 aree diverse, è durata 10 anni e impiegato 360 ricercatori di 80 nazioni. Secondo dati il Mediterraneo risulta al quarto posto per ricchezza della biodiversità, ma è anche il mare che è a rischio maggiore.
Le aree con le maggiori risorse biologiche, tra crostacei, pesci e alghe, sono il Giappone e l'Australia, con circa 33.000 specie, la Cina con 22.000 e il Mediterraneo con 17.000 specie della flora e fauna marine; segue il golfo del Messico - prima della marea nera - in cui vivevano 15.000 specie. Il 70 per cento delle risorse biologiche delle profondità ocenaiche, sarebbe ancora da scoprire. I crostacei costituiscono il 19 per cento di tutte le specie trovate, seguite da molluschi (17%), pesci (12%), alghe e protozoi entrambi al 10%. La categoria 'altri vertebrati' (mammiferi marini, tartarughe, uccelli marini) è pari al 2%. Il pesce più diffuso è il pesce-vipera che vive nel 25 per cento della zone studiate, mentre le altre specie più difuse sono le alghe e gli uccelli marini, che migrano per migliaia di chilometri. Il 7% delle specie che abitano il Mediterraneo sono esclusive del mare nostrum e non si trovano altrove, in ciò superato soltanto dall'Antartide con il 15 per cento di specie stanziali.
Come detto il Mediterrneo risulta il mare col maggior rischio di veder perdere tala "ricca biodiversità". Le cause sono note: l'uomo (l'area marina con il più alto numero di rotte commerciali) e i cambiamenti climatici. Alcune specie marine si sarebbero già ridotte del 90%.

Alessandro

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